La maternità di Elna e dei suoi 597 bambini. Un atto per la storia

Per la festa della mamma 2008 ho scelto la storia di una grande donna per dimostrarlo non c'è bisogno di partorire essere ed esercitare come madre: donatrice di vita e amore.

Questa è la storia di Elisabeth Eidenbenz, un'insegnante svizzera che ha salvato 597 bambini tra il 1939 e il 1944 durante il Guerra civile spagnola in una maternità a Elna, una cittadina vicino a Perpignan.

Non è normale trovare episodi a lieto fine in un contesto bellicoso, la maternità di Elna è una di quelle meravigliose eccezioni.

Elisabeth era una infermiera volontaria all'interno di un'organizzazione non governativa svizzera che con 25 anni ha vissuto la durezza dell'esodo repubblicano in Francia: la miseria, le cattive condizioni di vita e il trattamento vessatorio dato dalle autorità galliche ai quasi 500.000 rifugiati. Decide quindi di lavorare per donne e neonati.

Le donne incinte hanno partorito direttamente sulla sabbia delle spiagge francesi, senza alcun aiuto o privacy. E questo era sinonimo di morte. Mortalità infantile nei campi profughi francesi del 1939 era del 95,7%.

Il lavoro di Elisabeth era quindi totalmente controcorrente: a favore della vita e della dignità. Insieme a un gruppo di donne incinte e diverse infermiere volontarie come lei, fondò una casa abbandonata a Elna.

Dicono che fosse generosa, discreta, che non voleva essere al centro della scena, enormemente coraggiosa e che non si arrendeva mai. Se i gendarmi sono venuti per una madre, si è quadrata e ha urlato loro: "Questa è la Svizzera!"

La maternità è diventata a oasi di pace, di mutuo aiuto e felicità in mezzo agli orrori della guerra. E grazie a questo, 597 bambini sono nati e sopravvissuti. Alla fine quel centro materno di Elna fu chiuso dai nazisti.

Questa storia emotiva è stata raccolta nel libro "La maternità di Elna" dai libri ARA dello storico Assumpta Montellà che era in grado di portarlo avanti anche combattendo contro la corrente, perché in ambito universitario lo consideravano una storia minore: "Una donna che ha aiutato altre donne ... e poco altro."

Purtroppo, questo è il concetto che la nostra società ha ancora della maternità, della solidarietà tra madri e di tutto ciò che è governato lontano dalle leggi del mercato e del denaro.

Nel libro viene raccontata la storia della maternità, viene rivelata la personalità del suo regista, vengono raccolte le esperienze di alcune di quelle madri che non hanno mai dimenticato, e dei loro figli, che sanno per loro cosa è successo e sono tornati sul posto. dei fatti per ricordare questa storia e capire.

Nel 2002, molti di quei bambini, ora nonni, si sono incontrati più di 60 anni dopo per ringraziare questa nonagenaria Elisabeth.

Manuel Huerga, regista del film Salvador, porterà questa storia emozionante ed esemplare al cinema con questo titolo: "Le madri di Elna".

Per finire un riflesso dell'autore del libro:

"Abbiamo bisogno di molti Eidenbenz per invertire la rotta della nostra nave malconcia, ma episodi come la maternità di Elna ci fanno pensare che, in questa nostra vita, abbiamo ancora speranza".