Aumento del rischio di morte fetale con fecondazione in vitro, secondo lo studio

È emerso un recente studio che mette in discussione la sicurezza di questa tecnica di riproduzione assistita, garantendo che Le gravidanze ottenute con la fecondazione in vitro (IVF) hanno un rischio quattro volte maggiore di morte fetale.

Naturalmente, questa conclusione ha messo i capelli a molti esperti che difendono l'affidabilità della fecondazione in vitro. Sostengono che lo studio potrebbe essere frainteso e seminare un allarme inutile.

Nello studio in questione, pubblicato in Riproduzione umana, i ricercatori hanno scoperto che la morte fetale dopo la settimana 24 di gestazione era quattro volte più alta nei neonati concepiti per fecondazione in vitro, invece non era in coppie infertili o trattate con altre tecniche come l'inseminazione e la stimolazione ormonale.

Coloro che non sono d'accordo con i risultati della ricerca sostengono che il rischio di morte fetale è legato alle caratteristiche della popolazione sottoposta a tecniche di riproduzione assistita, tuttavia, collegando un tasso più elevato di morte fetale con la fecondazione in vitro e non con altre tecniche, questa posizione sarebbe rovinata.

D'altra parte, esiste un precedente studio svedese che contesta anche la teoria del nuovo studio affermando che non esiste alcuna relazione tra fecondazione artificiale (la tecnica non è specificata) e un aumento della mortalità fetale.

La verità è che le discrepanze tra le due indagini non sono spiegate, quindi dobbiamo essere cauti nella loro interpretazione.

In ogni caso, poiché la tecnica di fecondazione in vitro è diffusa tra le coppie che non possono concepire in modo naturale, è auspicabile che la ricerca sulla sicurezza sia più chiara. Pertanto, ciascuna coppia può decidere sulla base di informazioni affidabili analizzando i vantaggi e gli svantaggi della tecnica.