Gli studenti dei centri pubblici di Madrid che non denunciano casi di bullismo saranno puniti con un massimo di sei giorni di espulsione

Il suicidio della scorsa settimana di un adolescente arruolato in un istituto pubblico a Madrid, a causa di possibili molestie xenofobe, ha riaperto il dibattito sulla violenza in classe.

Al fine di affrontare questo grave problema, la Comunità di Madrid ha approvato oggi il nuovo decreto per regolare la coesistenza nelle scuole pubbliche, nelle scuole e negli istituti della regione.

Secondo il nuovo testo, i compagni di ragazzi come questo, Dovrebbero informare lo staff del centro su possibili situazioni di bullismo. Altrimenti, dovranno sostenere a "fallo grave" che mezzi punizioni che vanno dal divieto di uscire per recedere a l'espulsione di sei giorni di scuola dal centro.

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Come spiegato dal Ministero della Pubblica Istruzione nel quotidiano "El mundo":

"Con questo regolamento, il governo della Comunità di Madrid vuole rispondere alla nuova situazione sociale, stabilendo un quadro normativo che consenta alle scuole di sviluppare il proprio piano di coesistenza, con particolare attenzione alla prevenzione e alla risoluzione dei conflitti" .

Più autonomia nei centri e graduazione dei guasti

Queste sono le principali novità incluse nel nuovo testo normativo, che sostituirà il decreto 15/2007, del 19 aprile, che regola il quadro di coesistenza nei centri di insegnamento della Comunità di Madrid.

Secondo il nuovo decreto, quello L'anno accademico 2010-2021 avrà effetto, l'indirizzo dei centri può "scegli il modo di risolvere i conflitti che ritengono più appropriati". Inoltre, essi stessi designeranno un istruttore "raccogliere le informazioni, trasferirle ai genitori coinvolti e adottare una risoluzione in meno di 18 giorni."

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Inoltre, il cyberbullismo è esplicitamente riconosciuto e sono definiti come "molto serio" azioni relative a "la registrazione, la pubblicità o la diffusione attraverso qualsiasi mezzo o supporto di aggressioni o umiliazioni commesse o con contenuto vessatorio per i membri della comunità educativa".

Le conseguenze per l'eventuale cyberbully possono variare dal proibire la partecipazione ad attività extracurriculari per un periodo di tempo, fino all'espulsione dal centro.

Il nuovo decreto impone inoltre agli insegnanti e ai lavoratori dei centri educativi di Madrid di informare il gruppo dirigente "situazioni che mostrano segni di violenza infantile, giovanile o di genere contro bambini o donne" e a questi centri di "Informare la Procura o l'organismo corrispondente in base alla gravità dei fatti."

E un ultimo fatto: il nuovo decreto include, anche se non è obbligatorio segnalare se si verifica al di fuori del centro, "l'impegno per la prevenzione e l'eliminazione del bullismo e del cyberbullismo sia all'interno che all'esterno dell'aula".

Senza dubbio, un grande passo avanti per evitare più casi di bullismo nei bambini e negli adolescenti che potrebbero persino finire con un suicidio.

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