Oggi si celebra la Giornata mondiale dell'asma, una data speciale per prendere coscienza di questa malattia infiammatoria del tratto respiratorio che è diventata, grazie al suo aumento negli ultimi anni, la malattia cronica più comune nei bambini. Secondo i dati della Società Spagnola di Pneumologia e Chirurgia Toracica (SEPAR), l'asma colpisce a 12 per cento dei bambini.
Promuovere la cura di sé e tenere a bada i fattori che scatenano la malattia nei bambini è essenziale per avere una migliore qualità della vita. Abbiamo riassunto qui Otto consigli per controllare l'asma nei bambini.
Rimuovere i trigger di asma da casa, come polline, muffe, acari della polvere, pelle di gatti, cani e roditori, piume di uccelli, ecc.
Evitare di fumare davanti ai bambini e proteggerli dagli ambienti di fumo. Questo consiglio include anche il periodo della gravidanza, poiché i bambini dei genitori che fumano sono maggiormente a rischio di sviluppare la malattia durante l'infanzia.
Pratica esercizio fisico e sport all'aperto: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l'attività fisica e l'asma non sono incompatibili, poiché l'attività fisica regolare e moderata agisce in modo benefico sul sistema immunitario e può ridurre l'infiammazione allergica.
Evita situazioni tristi e stressanti per i bambini in quanto è stato dimostrato che lo stress aggrava l'asma infantile
Presta attenzione ai primi sintomi dell'asma (respirazione difficile, respiro sibilante occasionale al petto, senso di oppressione al petto o tosse) per prevenire una crisi più grave.
Segui il trattamento correttamente nella dose, frequenza e durata indicate dal medico. È importante non interrompere il trattamento e istruire il bambino sulla corretta somministrazione degli inalatori.
Prima di una crisis, rassicurare il bambino, metterlo seduto in una posizione comoda (preferibilmente con le braccia appoggiate su un tavolo), applicare il farmaco e farlo respirare con le labbra increspate e usando l'addome.
Aumentare la consapevolezza delle condizioni asmatiche del bambino: Come i bambini con allergie o intolleranze alimentari, aiuta il tuo bambino a convivere con la malattia e a comunicarla quando sei o quando non è con te.