Storie che non sono fatte per i bambini (eppure vivono)

Non è una storia, tanto meno fata. La situazione che migliaia di famiglie e bambini siriani stanno attraversando alla ricerca di una casa sicura in cui vivere, lontano dalla guerra, ci rimuove ogni giorno guardando le notizie. O non è tutti i giorni? L'UNICEF ci ricorda che ce ne sono molti Fiabe, finale triste, con i bambini più indifesi. E sono storie vere.

I bambini su questo percorso lasciano la casa alle spalle e possono perdere i loro amici, la famiglia e persino la propria vita. Si stima che due bambini muoiano ogni giorno sulla rotta per la Grecia e Save the Children afferma che oltre 1250 bambini rifugiati sono arrivati ​​da soli nel paese ellenico finora quest'anno. È una delle storie che vediamo nei video, quella di "Mustafa va a fare una passeggiata", con la sua famiglia dispersa, lasciando i suoi giocattoli e senza amici in un campo profughi.

Questi video preparati per l'UNICEF sono cartoni animati ma alla fine di ognuno scopriamo che sono storie vere, vissute e raccontate dagli stessi bambini protagonisti. Come la storia di "Malak and the ship", di cui Malak ha sofferto, un bambino di sette anni che ha perso la famiglia. O quello di Ivine e del suo cuscino, che sempre albeggia in lacrime perché le immagini della guerra e la dura strada la tormentano.

La situazione dei bambini rifugiati non è molto ottimista. Il recente accordo che l'Unione Europea ha firmato con la Turchia è denunciato dalle ONG e speriamo che questa denuncia insieme alle azioni che molte persone fanno generosamente o campagne come l'UNICEF aprano gli occhi alla società e che, dal potere, potrebbero Fai di più per aiutare le famiglie.

Certamente alcune storie non sono fatte per i bambini e le vediamo in queste video entusiasmanti dell'UNICEF che mostrano la tragica situazione dei rifugiati ogni giorno, una crisi senza precedenti che è un esodo triste e pericoloso. Una situazione contro la quale non possiamo, non dobbiamo rimanere impassibili.

Video | Youtube
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