Lou, è un cortometraggio animato prodotto da Pixar che affronta il tema del bullismo da una prospettiva che invita alla riflessione: Cosa porta un bambino prepotente a comportarsi come tale con il resto dei suoi compagni di classe?
Il film, inizialmente nato per accompagnare il film "Cars 3" nelle sale, è stato nominato per un Oscar per il miglior cortometraggio animato e il suo messaggio potente raggiunge il cuore del pubblico. Poiché il bullismo non è una cosa da bambini ed è nelle nostre mani cambiare questa realtà triste e allarmante, educare i nostri figli ai valori e al rispetto per gli altri.
Un mostro di oggetti smarriti, che vive nella scatola di un cortile della scuola, testimonia giorno dopo giorno dell'abuso che un bambino commette con i suoi compagni di classe. Ma lungi dal rimanere pigramente vicino, Decide di intervenire e dare al piccolo una lezione preziosa.
Il regista del cortometraggio, Dave Mullins, ha cercato con questa meravigliosa sceneggiatura di farci riflettere su quali o quali potrebbero essere le esperienze che un bambino stalking potrebbe aver vissuto per portarlo ad agire allo stesso modo con i suoi coetanei.
"È interessante notare che a volte anche i bulli sembrano invisibili, quindi se riesci a scoprire quali sono le loro motivazioni, forse molte cose possono essere risolte" - ha spiegato.
Educare ai valori, chiave per fermare il bullismo
Proprio due anni fa abbiamo pubblicato questa interessante intervista con la psicologa infantile Beatriz Cazurro sulla stessa cosa sul cortometraggio Pixar: cosa c'è dietro un bambino stalker?
Beatriz ci disse allora che, sebbene non esistesse un unico profilo "stalker", in molti casi sono bambini che a loro volta hanno subito abusi a scuola, a casa o nel tuo quartiere e cercando di attirare l'attenzione con i loro comportamenti. Comprendere che il passato può aiutarci ad aiutarti e impedirti di molestare anche se, in nessun caso, per giustificare le tue azioni.
È importante che i genitori educino i nostri figli a una corretta gestione emotiva poiché sono giovani, in modo che imparino a identificare le loro emozioni, a toglierle e gestirle correttamente.
Perché dietro uno stalker che usa intimidazione e violenza per sottomettere gli altri, c'è un bambino che non tollera la frustrazione, non mostra empatia per gli altri e si sente solo bene in una situazione di superiorità.Pertanto, da casa dobbiamo lavorare per fissare limiti a determinati comportamenti, oltre a trasmettere dall'esempio, l'ascolto attivo e l'educazione, valori essenziali come amore per gli altri, rispetto, tolleranza ed empatia.
Inoltre, è essenziale farli vedere da piccoli tutti i nostri atti hanno conseguenze e che a volte questi possono influenzare negativamente le altre persone, quindi è essenziale sapere come chiedere perdono e cercare di riparare i danni causati.
E infine, il cortometraggio della Pixar ci fa capire che il bullismo è un problema serio sul quale non dobbiamo voltare le spalle. In questo caso, il mostro Lou, testimone di quello che è successo decide di affrontare e affrontare il bambino stalker. Perché il nostro silenzio ci rende complici di questo terribile flagello che insieme dobbiamo cercare di sradicare.
Via La Red 21
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