I bambini prematuri hanno un rischio maggiore di virus respiratorio sinciziale

Dopo aver studiato più di cinquemila bambini tra ottobre 2005 e aprile 2007 a cui hanno partecipato 37 ospedali spagnoli, sono emersi dati sull'infezione del virus respiratorio sinciziale (RSV) e sui neonati. Lo sottolineano i bambini prematuri nati tra le settimane 32 e 35 della gravidanza hanno una probabilità 3,11 volte maggiore di sperimentare RSV ed essere ricoverato in ospedale.

Lo studio epidemiologico FLIP-2 condotto dal gruppo IRIS della Società spagnola di neonatologia (SEN), mostra anche che ci sono tre fattori di rischio che influenzano il rischio di questa infezione, la nascita del bambino tra il 15 e il 15 luglio Dicembre, un fratellino in età scolare o che il bambino stesso vada all'asilo e, infine, che la madre abbia fumato durante la gravidanza.

Avvertono delle conseguenze che il virus respiratorio sinciziale può causare, è sempre più evidente che può causare problemi di iperreattività bronchiale o sintomi asmatici nell'infanzia. Ovviamente, se i bambini nati tra le settimane 32 e 35 della gravidanza hanno maggiori rischi di soffrire di questa infezione, anche quelli nati con meno di 32 settimane hanno grandi rischi, poiché il loro sistema immunitario non è sviluppato come quello dei bambini nati da termine.

L'RSV provoca 25.000 consultazioni di emergenza e 15.000 ricoveri, ed è la principale causa di gravi malattie nelle piccole vie aeree, come bronchite o polmonite.

La Società Spagnola di Neonatologia afferma che l'ideale è proteggere i bambini fornendo anticorpi che bloccano l'attività del virus attraverso un'iniezione intramuscolare durante i mesi in cui colpisce maggiormente, da ottobre ad aprile.

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