I bambini su richiesta sono sospesi

La scorsa settimana siamo rimasti tutti inorriditi dalla notizia che una clinica americana, The Fertility Institutes, avrebbe permesso ai genitori di "progettare" l'aspetto fisico dei loro futuri figli attraverso la diagnosi genetica preimpianto, una tecnica basata sulla selezione degli embrioni.

A seguito della controversia generata, la clinica ha deciso di sospendere il servizio "Bambini su richiesta", mantenendolo solo nel caso di disturbi specifici come l'albinismo o altri disturbi genetici della pelle o della pigmentazione oculare.

Certo, avremo sempre il dubbio se si sia trattato di una manovra pubblicitaria o se annunciano che sospendono il servizio, ma in realtà non lo fanno. L'importante è che la reazione generale sia stata di profondo rifiuto dell'idea di creare "bambini cosmetici".

Ricordiamo che la diagnosi genetica preimpianto consiste in una tecnica di selezione dell'embrione mediante la quale ciascun embrione viene analizzato per rilevare malattie di origine genetica e impiantare quelle che sono libere da esse nell'utero materno.

Molti di noi considerano questa tecnica come un grande progresso nella medicina riproduttiva in grado di salvare vite umane, tuttavia quando si tratta di scegliere un colore degli occhi, un determinato colore o altezza dei capelli, la consideriamo un'aberrazione genetica che speriamo non possa prosperare.

Nella maggior parte dei paesi europei, questa pratica è stata data il via libera solo per motivi di salute, senza giustificazione per altri motivi in ​​cui entra in gioco la scelta dell'aspetto fisico. Tuttavia, questo divieto non esiste negli Stati Uniti.

Temo che purtroppo la nascita dei bambini su richiesta sia solo una questione di tempo. Vorrei aver sbagliato.

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