Un'anomalia uditiva potrebbe spiegare la dislessia

La dislessia è un disturbo neuronale che ostacola la capacità del linguaggio di imparare a leggere e scrivere a vari livelli e ci sono fattori ereditari che predispongono a soffrirne. Tuttavia, altri fattori che possono essere coinvolti nel decorso del disturbo non sono ancora chiari. Una recente indagine ora lo assicura Un'anomalia nel processo dei segnali uditivi è la principale causa di dislessia.

Il lavoro, preparato presso la Superior Normal School di Parigi e diretto da Anne-Lise Giraud, si è concentrato sull'idea che un'anomalia nell'elaborazione iniziale dei fonemi potrebbe avere un impatto diretto sull'elaborazione del parlato.

I ricercatori hanno scoperto che la tipica elaborazione cerebrale dei ritmi uditivi associati ai fonemi è interrotta nella corteccia uditiva sinistra dei dislessici e che questo deficit era correlato con le misure di elaborazione dei suoni del linguaggio.

Lo studio suggerisce che la corteccia uditiva sinistra delle persone con dislessia può essere meno sensibile alle modulazioni a frequenze molto specifiche Sono ottimali per l'analisi dei suoni del parlato e troppo sensibili alle frequenze più alte, il che è potenzialmente dannoso per la loro capacità di memoria verbale a breve termine.

Conoscevamo già uno studio che metteva in relazione la dislessia con difficoltà nel seguire i ritmi musicali e questo lavoro, pubblicato il 22 dicembre su "Cell Press - Neuron", influenza il fattore uditivo come determinante nella dislessia.

Ricorda il principali sintomi di dislessia, disturbo che in questo studio è correlato all'anomalia uditiva riferita:

  • Difficoltà a prestare attenzione ai suoni del discorso individuale.
  • Capacità limitata di ripetere un elenco di "pseudowords" o numeri.
  • Prestazioni lente quando viene chiesto rapidamente il nome di una serie di immagini e colori.

È stato dato in questo modo un altro passo nella conoscenza della dislessia, perché se viene confermato questo rapporto con la specifica carenza uditiva, si apre una strada a nuove indagini e trattamenti.