Le persone che lavorano con bambini sono condannate per abuso sessuale non dovrebbero tornare alla loro professione

Cosa succede oggi con gli insegnanti che sono stati condannati per crimini di abusi su minori, sfruttamento sessuale e pornografia infantile? Come abbiamo letto una settimana fa in alcuni media (la notizia non è che avesse molta eco), dopo aver scontato la pena tornano a scuola, il che rappresenta un nuovo rischio per i bambini.

Credo che la società non dovrebbe consentire alle persone che hanno tali crimini di avere nuovamente contatti con i bambini. Inoltre, una volta provato il crimine e condannato il soggetto in questione, forse dovrebbe esserci un registro degli autori di reati sessuali accessibile alle istituzioni che lavorano con i minori, come in altri paesi. Ora non è il momento di pensare se la riabilitazione è possibile (penso di no, tutti quelli che fanno lo stesso con i loro criteri), ma di proteggere i bambini. Pertanto, il Dipartimento della Pubblica Istruzione della Generalitat de Catalunya, intende presentare una proposta sulla modifica del codice penale governativo.

Questa proposta verrebbe presentata attraverso il gruppo parlamentare CiU al Congresso e consisterebbe nel richiedere l'inclusione dell'espulsione definitiva dal sistema educativo, degli insegnanti condannati per i crimini sopra menzionati.

L'obiettivo è impedire a queste persone di avere nuovamente contatti diretti e regolari con minori, e per questo dovrebbero esserlo disabilitare temporaneamente o permanentemente l'esercizio di attività (almeno professionali) che implicano essere con i bambini.

Sembra che il disegno di legge che modifica LO 10/95 del codice penale non tenga conto di un articolo della direttiva europea 2011 / 92UE sulla squalifica derivante da condanne; Al momento, infatti, la squalifica ha effetto solo durante il periodo di condanna.

Dovremmo essere inorriditi dal fatto che, al momento, una persona che lavora con i bambini (che si tratti di un insegnante, o di un supervisore, di un caregiver, ecc.) E che sia condannata per abuso scolastico, possa richiedere di tornare alla sua solita professione, e questa è la realtà.

La proposta della Generalitat non è contraria alle misure di reinserimento, ma a favore dell'infanzia. Allo stesso modo, se esistessero documenti, ciò potrebbe impedire, identificare e raccogliere dati su abusi, sfruttamento sessuale e pornografia infantile, cosa che non prevede la nuova bozza di codice penale.

Questa notizia è incoraggiante e ci si aspetterebbe che la modifica proposta fosse accettata.

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