Ha fatto finta di essere sua figlia di nove anni per catturare il pedofilo che l'ha molestata su Facebook

I social network e i bambini ci costringono ad essere molto vigili e informati come genitori per poter agire in situazioni così complicate, sebbene non sia l'unica. La minima conoscenza da parte nostra è sempre essenziale per evitare mali più grandi e quindi: essere, essere sempre lì per ascoltarli, osservarli e intervenire se necessario, senza spiarli o violare la loro privacy.

Ha impersonato sua figlia di nove anni per catturare il pedofilo che l'ha molestata su Facebook e ci è riuscita. Cosa avresti fatto invece?

Fingeva di essere sua figlia

Sabrina Baco è la madre di una bambina di nove anni. Sua figlia, come il resto delle sue amiche, ha un account Facebook dove appende barzellette, foto, commenti con le sue amiche e sua madre era una di quelle amiche.

Sabrina ha potuto vedere ciò che sua figlia ha scritto e anche ciò che le hanno scritto sulla sua bacheca di Facebook, ed è questo che l'ha portata a sospettare. La ragazza ha avuto conversazioni con un adulto chiamato Christian Grimi, 32 anni, che aveva altri minori nei suoi contatti.

A Sabrina sembrava strano, così decise di impersonare sua figlia in rete Per parlare con questo sconosciuto È così che ha scoperto di avere foto sospette di bambini nel suo account Facebook e ad un certo punto, chiese delle foto senza vestiti pensando di parlare con la ragazza E non con la madre.

A questo punto e quando Sabrina ha raccolto prove più che sufficienti, ha denunciato senza dubbio le forze di sicurezza che hanno proceduto alla sua detenzione.

In questo caso, la storia della figlia di Sabrina è finita felicemente grazie all'audacia di sua madre, ma ci sono altre ragazze e ragazzi che non sono così fortunati.

Prevenzione e informazione

La prevenzione e l'informazione sono di primaria importanza, sia per i bambini che per noi, i loro genitori. Non possiamo lasciarli muovere in un ambiente senza spiegare nulla, non lo facciamo nella vita reale, perché farlo nella vita virtuale?

Da adulti abbiamo più strumenti di analisi di loro, non si tratta di spiarli, leggere i loro messaggi o conoscere le loro chiavi ma si tratta di accompagnarli, guidarli e proteggerli come facciamo nelle altre aree della loro vita.